Ciao Italia! Un mostra per due per un secolo di immigrazione e di cultura italiana in Francia

Ciao Italia! Un secolo di immigrazione e di cultura italiana in Francia Da due esposizioni a un libro degli atti

Sin dall’inaugurazione del 1 dicembre 2018 all’Archivio si sono presentate numerose collaborazioni. Tra queste la possibilità, visto il rapporto diretto con molte istituzioni francesi, tra i quali il sito Migrations Besançon-Bourgogne-Franche-Comté.fr, abbiamo potuto contattare il l’Istituto Francese e di Roma e, conseguentemente, il Musée national de l’Histoire de l’Immigration di Parigi. In questo modo abbiamo potuto ospitare – tra il 4 luglio e il 31 ottobre 2020 – la versione italiana dell’esposizione CIAO ITALIA! Un secolo di immigrazione e di cultura italiana in Francia (1860-1960). Composta da sedici pannelli ispirati alla grande mostra allestita nella primavera del 2017 presso il Palais de la Porte Dorée, l’esposzione è stata la prima nel suo genere a riflettere sul contributo dato dall’immigrazione italiana alla costruzione dello Stato francese moderno.

Grazie a quasi vent’anni di collaborazione di alcuni membri dell’Archivio con il Comune di Monsummano Terme, in particolar modo con Marco Giuseppina Giori, Carla Romby e l’assessora Elena Sinimberghi, è potuto proseguire lo studio, la ricerca e la divulgazione sulla storia e i percorsi migratori da e verso Pistoia e Monsummano Terme. con una collaborazione E l’esposzione si è … fatta in due, allestendo una parte della mostra a Monsummano Terme e l’altra a Pistoia, costituendo così una mostra ‘migrante’, come le persone in essa descritte, posta in due spazi differenti così da permettere la ‘migrazione’ dei visitatori, tra il Museo della Città e del Territorio di Monsummano e l’Archivio,collocato sotto la Galleria Nazionale di Pistoia.

Tra l’Ottocento e il Novecento, circa 26 milioni di italiani e italiane emigrarono per motivi sia economici che politici e una parte di essi si diresse in Francia, luogo dove i toscani erano secondi, con il loro il 22% sul totale degli italiani, rispetto ai piemontesi che si collocavano al primo posto. I migranti italianiidentificati da Stéphane Mourlane come un ‘Ulysse collectif’– furono gli stranieri più numerosi in Francia dall’inizio del XX secolo, mantenendo tale ‘primato’ fino agli anni ’60 del Novecento.

L’esposizione dalla qual è stato poi edito il volume 31 della collana Trame che raccoglie gli atti dell’intera rassegna ha rappresentato un percorso geografico, socio-economico e culturale in cui si è sottolineato l’apporto degli italiani alla società e alla cultura francese e, quindi, un modo di rendere omaggio a quegli italiani che «hanno fatto la Francia» che, partecipando alle lotte del movimento operaio francese hanno fornito un importante contributo al conseguimento dei diritti sociali e, nello stesso tempo, la lotta dei lavoratori, senza distinzione di nazionalità, ha permesso loro l’integrazione economico-sociale. Senza per questo dimenticare come in alcuni momenti l’integrazione fu difficile, con il suo corollario di episodi d’intolleranza, di conflitti politici e il fiorire di pregiudizi e diffidenza.

Nei sedici pannelli i flussi migratori sono anche raffigurati con i loro eventi simbolici, le aree di provenienza e di destinazione dei migranti italiani, gli svaghi, la religione, l’arte, la musica, lo sport e la gastronomia. Mostrando quali fossero i mestieri che gli italiani svolgevano in Francia: operai, commercianti, artigiani, ambulanti, nonché rendendo omaggio agli italiani più famosi come Yves Montand, Serge Reggiani, Lino Ventura e le famiglie Bugatti e Ponticelli.

Inaugurata le sera del 4 luglio 2020 a Monsummano Terme e del 5 luglio a Pistoia, la mostra si è protratta fino alla fine di ottobre 2020 e ha permesso, attraverso l’organizzazione di una serie di conferenze, di affrontare le migrazioni da vari punti di vista: dall’area della montagna pistoiese e della Valdinievole verso la Francia; l’immigrazione italiana vista con gli occhi dei francesi; il ruolo della lingua come veicolo di integrazione, fino all’emigrazione italiana di oggi, con i relativi fattori d’espulsione e di attrazione, e lo sguardo puntato sui Paesi verso i quali i flussi attuali sono maggiormente diretti.

La presenza di numerosi relatori e relatrici, e le loro interessanti relazioni, hanno convinto il Comune di Monsummano Terme e l’Archivio Roberto Marini ‘Oltre il secolo Breve’ a raccogliere il maggior numero di relazioni possibili, in modo da ‘fissare’ nel tempo e nello spazio le analisi e gli studi presentati. Alla descrizione redatta direttamente dal Musée national de l’Histoire de l’Immigration seguono storie di emigrazione italiana inserite in un contesto socio-economico ampio, globale, osservando gli emigranti italiani che partivano dall’Italia e arrivavano in Francia e, sempre gli stessi, stavolta ribaltando il punto di osservazione dal punto di vista francese, considerandoli immigrati. Subito dopo si apre davanti a noi un percorso di quasi mille anni di migrazioni, in cui si incontrano le storie degli emigrati italiani, di uomini, donne e bambini partiti dalla Valdinievole e dalla Montagna pistoiese. Sarà poi possibile comprenderne le condizioni descritte su documenti dell’Archivio storico comunale, degli organi di Polizia e Pubblica Sicurezza e dei Consolati italiani all’estero. Si vivrà empaticamente le partenze avvenute per lavoro, per procurarsi denaro necessario a sopravvivere lavorando come carbonai, minatori e operai di altoforni. Ma anche di balie da latte, partite per allattare un figlio altrui, lasciando il proprio ad altre madri, in una sorta di ‘catena del latte’. E poi ci confronteremo con due importanti analisi sulla lingua italiana come strumento per l’integrazione: da una parte l’italiano dialettale degli emigrati pistoiesi e il ruolo da esso svolto per l’apprendimento del francese, dall’altro l’italiano come la lingua veicolare per l’integrazione degli immigrati che giungono sulle coste italiane. Da ultimo, ma non per ultimo, sarà possibile esaminare l’attuale emigrazione italiana, cosiddetta ’dei cervelli in fuga,’ che in realtà costituiscono solo una minoranza dei ben oltre centoventimila italiani che nel 2020 si sono sparsi per il mondo.

Per chi fosse interessato l’acquisto del libro può recarsi all’Archivio Roberto Marini ‘Oltre il Secolo Breve’ o al Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme o può scrivere all’Archivio info@archiviomarinioltreilsecolobreve.org o al Museo della Città e del Territorio museoterritorio@ comune.monsummano-terme.pt.it